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Perché e come affrontare la questione della Prima Guerra Mondiale nell’insegnamento secondario dei Paesi europei?
Porsi questa domanda, più di 90 anni dopo lo scoppio del conflitto, non sembra affatto inutile o obsoleto. La guerra del 14-18 appare oggigiorno come un elemento fondatore, una rottura decisiva nella storia d’Europa del XX e XXI secolo.
Lo studio della Prima Guerra Mondiale, sia nel suo svolgimento (guerra lunga e che concerne un gran numero di Paesi, guerra “totale” di una brutalità inaudita, che coinvolge sia la popolazione civile sia i combattenti e che provoca la mobilitazione di tutte le risorse materiali e umane), sia per quanto riguarda le sue conseguenze immediate e a lungo termine, appare essenziale per rispondere alle finalità di un corso di storia che voglia favorire la comprensione della società contemporanea facendo riferimento al passato.

 

La metodologia degli “sguardi incrociati”

La Prima Guerra Mondiale per molto tempo è stata trattata da un punto di vista nazionale o nazionalista. Ecco perché abbiamo scelto di applicare a questo evento la metodologia degli “sguardi incrociati”, per andare al di là della ristrettezza delle visioni nazionali, per proporre una lettura europea di questa parte della nostra storia comune e integrare nell’insegnamento di tale conflitto l’apporto delle tendenze recenti della ricerca che vanno precisamente nella direzione di una storia multipla e comparata


Un modulo di formazione per gli insegnanti

L’obiettivo del progetto non è quello di dedicarsi a una semplice riflessione teorica sull’argomento o sulla metodologia, ma di confrontare e comparare concretamente le esperienze, le pratiche e le concezioni dei diversi partecipanti per costruire degli strumenti pedagogici e un modulo di formazione iniziale e duraturo per gli insegnanti.

 

 
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